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Road map 2017 - Ancora sul Consiglio di Amministrazione nelle PMI
25.11.2015

Ancora sul Consiglio di Amministrazione nelle PMI

Se nelle società quotate si dibatte sul ruolo del Consiglio di Amministrazione (CDA) nell’ambito di diversi modelli di Governance ai fine del corretto esercizio della gestione e del controllo nelle PMI  si nota quanto questo organo sia talvolta svuotato dei compiti decisionali e di controllo. In queste aziende le riunioni del CDA sono sostituite da riunioni informali tra l’ Amministratore Delegato e managers o parenti in azienda, nel caso  delle aziende familiari.

Proponiamo un decalogo per verificare la funzionalità del proprio Consiglio di Amministrazione

  1. Evitare CDA “sulla carta” procedendo ad una regolare convocazione seguita da una formale verbalizzazione che rende i membri consapevoli e responsabili delle decisioni assunte.

  2. Nelle aziende familiari evitare nomine di diritto piuttosto che di merito. Usare il CDA per verificare l’efficacia dei processi di passaggio generazionale.

  3. Sviluppare la cultura della analisi del rischio e del controllo interno senza però limitare l’analisi razionale delle opportunità di crescita. L’analisi del rischio può essere condotta con modelli non necessariamente dispendiosi ma che hanno un notevole impatto in termini di efficacia.

  4. Sviluppare la cultura aziendale come capacità di affrontare collegialmente ed in modo efficiente decisioni importanti per il futuro della azienda.

  5. Valutare la regolarità delle presenze e le effettive competenze dei membri del Consiglio. Non accettare l’assenteismo o la monocultura (prevalenza delle competenze amministrative-di controllo o tecniche o di vendite-marketing)

  6. Aprire il Consiglio a membri esterni quando internamente esistono limiti di presenza e di competenza. Promuovere l’indipendenza di giudizio rispetto alla costituzione di “alleanze” o simpatie

  7. Definire un set informativo standard per il Consiglio da tenere regolarmente aggiornato. Evitare asimmetrie informative tra “dati aziendali” e “dati per il CDA”

  8. Dosare la giusta quantità di informazioni/numeri  evitando eccessive informazioni più dannose della carenza delle stesse.

  9. Coinvolgere i membri del CDA in attività interne di gestione per un numero minimo di ore da definire. Accertarsi che il CDA sia in grado di assumere decisioni strategiche con effetti di medio lungo periodo sul posizionamento competitivo e sulla struttura interna

  10. Prevedere un regolamento del CDA che  ne regoli la composizione ed il funzionamento evitando che il solo Amministratore Delegato controlli l’agenda degli argomenti da dibattere nel CDA

L’applicazione del decalogo può apparire un compito troppo pesante per una PMI ma gli effetti di una organica e condivisa definizione delle strategie aziendali si rivelano nel tempo di grande rilevanza.